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Agri-Talk Firenze: strategie e visione per il futuro dell’agroalimentare italiano con 10 miliardi di euro per accompagnare le PMI

Agri-Talk Firenze: strategie e visione per il futuro dell’agroalimentare italiano con 10 miliardi di euro per accompagnare le PMI
Vinitaly
3 luglio 2025

Sostenibilità, internazionalizzazione e gestione del rischio: sono queste le direttrici lungo cui si muove il futuro dell’agroalimentare italiano, emerse con forza durante l’Agri-Talk di Firenze. L’iniziativa voluta dalla Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese che, grazie all’azione capillare della Direzione Agribusiness, promuove il nuovo format per valorizzare le filiere strategiche del Paese.

 

Nella suggestiva cornice dell’Auditorium dell’Innovation Center di Fondazione CR Firenze, il 6 giugno si è tenuto il primo appuntamento del ciclo 2024, interamente dedicato al settore vitivinicolo, che ha messo a confronto le competenze di Intesa Sanpaolo con rappresentanti delle istituzioni e imprenditori del vino.

 

«Abbiamo deciso di destinare 10 miliardi di euro alle filiere agroalimentari perché questo comparto è un asset strategico per il Paese - dichiara Massimiliano Cattozzi, Responsabile Direzione Agribusiness Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo. - Questo nuovo intervento creditizio si somma a quanto già disposto nel tempo ed è finalizzato a dare spinta alle imprese agroalimentari su quelli che sono punti-cardine dello sviluppo: internazionalizzazione, energia, sostenibilità».

 

Nel solo settore agroalimentare, Intesa Sanpaolo ha attivato 172 Programmi di Sviluppo Filiere, di cui 34 con criteri ESG, coinvolgendo oltre 8.200 fornitori strategici e generando un giro d’affari aggregato superiore ai 22 miliardi di euro.

 

Massimiliano Cattozzi ha posto anche l’attenzione sulle sfide che attendono le imprese italiane, a partire dal cambiamento climatico, che nel 2024 ha causato perdite agricole stimate in oltre 9 miliardi di euro. A queste si aggiungono l’esigenza di innovare i processi produttivi - con un’agricoltura 4.0 ancora poco diffusa - e l’evoluzione dei modelli di consumo, orientati sempre più verso sostenibilità e filiera corta.

 

«La sostenibilità non è più una scelta, è una condizione necessaria per essere competitivi – prosegue Cattozzi -. E proprio nel mondo del vino abbiamo esempi di imprese che, investendo in ambiente, governance e qualità, hanno ottenuto risultati eccellenti. Tra i numerosi benefici economici, viene facilitato l’accesso ai mercati esteri, si attraggono investimenti e il consumatore ormai riconosce il valore di una produzione sostenibile».

 

A seguire, la tavola rotonda ha dato voce agli esperti del Gruppo Intesa Sanpaolo e del sistema-Paese facendo emergere il tema della dimensione d’impresa e del ruolo della finanza straordinaria, sottolineando come oggi sia cruciale «superare il paradigma del “piccolo è bello”» per competere su scala globale.

 

Sono stati illustrati gli strumenti a disposizione per la copertura dei rischi finanziari - tassi, cambio, commodities - mettendo in evidenza l’importanza di strategie personalizzate per proteggere margini e valore degli investimenti.

 

Sul fronte dell’internazionalizzazione, sono state presentate le opportunità legate all’accordo tra Intesa Sanpaolo e Simest, che consente di accedere a finanziamenti agevolati per lo sviluppo all’estero, dalla promozione internazionale alla partecipazione a fiere, fino agli investimenti diretti nei Paesi target.

 

Infine è stato fatto il punto sulle richieste delle imprese italiane, sempre più interessate a espandersi fuori dai confini, pur in un contesto di instabilità geopolitica per cercare mercati solidi, contatti istituzionali e strumenti semplici, integrati e veloci.

 

La testimonianza del Gruppo Piccini, così come del Comitato Historical Super Tuscans, hanno offerto  esempi della capacità di esportare nel mondo la qualità vitivinicola toscana.

 

Con Agri-Talk, Intesa Sanpaolo oltre a ribadisce il proprio ruolo di partner delle imprese, rilancia un metodo di confronto aperto, operativo e focalizzato sui bisogni reali delle filiere. Dopo il vino, seguiranno appuntamenti dedicati a lattiero-caseario, carni, olio e ortofrutta.

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